VOCI DI ANDOR – EPISODIO 3

20mo giorno del decimo mese

Accampamento della Carovana, a 4 ore di viaggio a piedi da Shiratani.
20mo giorno del decimo mese

Fumiko sbianca quando sente la comunicazione e la voce di Isao, molla l’impasto della focaccia alle olive che stava facendo, comincia a passare a passo veloce tra i vari carri.

“Signori, abbiamo 30 minuti per muovere la baracca, c’è un’urgenza, ce ne dobbiamo andare! Sokka – indica il Natus – aiuta i fabbri a prendere tutto e a spegnere i fuochi, Kaidan – dice rivolgendosi al Ne Mu Ji alto e magro – organizza gli esploratori e mandali in avanscoperta sul sentiero che va verso i monti, dobbiamo trovare un valico che ci consenta di oltrepassare la catena VELOCEMENTE.”

Gli sguardi interrogativi e di sconcerto la soppesano, lasciando le persone ferme per un istante, poi Kaidan scuote tutti e i preparativi iniziano con veemenza.

[…]

Gruppo di Estranei, da Shiratani verso l’Accampamento, nello stesso istante

I passi si muovono velocemente, a ritmo di marcia forzata. Una solitor in una lunga veste nera viene sorretta e aiutata da Inari, c’è una certa tensione ed agitazione nell’aria. Alcuni sguardi lugubri, mentre Iikka rilegge i nomi contenuti nel foglio trovato addosso ad Emmi, come per memorizzarli:

“Rua di Tane, Rurik della grotta Paasvési, il padre di Kyna, Junk della grotta Katla, Güneş il Risoluto, Magnus della grotta Reiky, Siusan del fiume Eithrig, Görkem L’Acuto, Matleena della grotta Yolopukki, Muiri del fiume Laidan, Matui della tribù Pouakai, Syd Efe di Manara, Eireen di Laidìr, Kubi della Famiglia Yumi, Kan della famiglia Shimei, Kushana della famiglia Tontatsu

 Non ancora recuperati Soria o Jagi della famiglia Asahi, Sulevi della grotta Vogar – il fratello di Siv – Koralao (detta Cora) della Tribù Arahuta.”  – rimette il foglio in tasca: “Dobbiamo memorizzarci i nomi dei parenti che sono imprigionati alla Base Lande e trascriverli nel qual caso il foglio andasse perduto.”

Si sente un campanellino in coda al gruppo, e Iikka sospira pesantemente, mentre Ne Sta nonostante il momento ha un gran sorriso sul volto. Il perifero delle montagne si sporge verso Hanley: “Ma Zui doveva per forza venire con noi?”

Hanley alza le spalle, asciugandosi il sudore della fronte, non abituato ai percorsi in salita: “Ha molto insistito, trovandoci simpatici, e poi non si vuole più allontanare da Isao… sai che sono della stessa famiglia…”

Iikka storce la bocca Sì, ma quel campanellino bisogna che lo tolga, altrimenti ci farà scoprire…”

Lande Esterne, 15mo giorno del decimo mese, ciclo 1346

Carovana.
Il primo gruppo di avventori si è recato alla Locanda di Shiratani, nella mattina del giorno precedente, il secondo gruppo partirà domani ed il terzo arriverà il 19mo giorno.
 
Silenzio, nella notte trapuntata di stelle. Il cielo è sereno, ma vicino al terreno c’è un po’ di umida foschia, che abbassa la visibilità.
 
Tensione.
La nebbia rende i contorni meno precisi, l’oscurità meno scrutabile, e le torce non riescono a superare quella cortina di grigio che si sta addensando.
 
Un urlo squarcia la notte.
Qualcuno comincia a correre avvicinandosi freneticamente ai fuochi, cercando rifugio, un ragazzo con dei fiammanti capelli rossi, che con gli occhi sgranati continua a ripetere:
 
“No, la Volpe no!”

Lande Esterne, 10mo giorno del decimo mese, ciclo 1346

Isao della famiglia Isao sembra debole, ma sta in piedi sulle sulle sue gambe, e seduto davanti al falò guarda gli altri suoi compagni di avventura…

“Ricapitolando, i pericoli ora sembrano terminati, abbiamo abbandonato la strada di montagna e pure quella scoperta a mille pericoli, abbattuto qualche corruzione sicuramente antipatica, e grazie a tutti i combattenti per averci protetto, ma anche ai prana per averci ristabilito.
A proposito, dato che molti si chiedono come io stia, risponderò prontamente: Un po’ meglio, grazie a Kasumi, To’Chi e Laìni, grazie a Yume che coraggiosamente si sta sfibrando giorno dopo giorno per tenermi in piedi. Ma questo problema con cui sembro essere nato non ha una risoluzione definitiva, quindi viviamo alla giornata, ma posso garantirvi che voglio guarire e sto provvedendo in tal senso.
Ora la strada verso Shiratani sarà tranquilla, stiamo per entrare in un fitto bosco che protegge la locanda, ed i tre soci sono disponibili ad aiutarci. Ovviamente li ho ben foraggiati per avere vitto, alloggio per noi e tranquillità. Non potremo andare tutti, una parte si accamperà al delimitare del bosco, in una zona tranquilla, a quattro ore circa da Shiratani.
Passeremo ovviamente il più lontano possibile dalla strada che porta a Tamai, e poi ci uniremo ai carri ed ai viandanti che vanno verso la locanda.
Consiglio di non ostentare apertamente il nostro simbolo, ma non dovremmo avere problemi, anche questa locanda è favorevole agli Estranei, almeno lo sono i tre soci. Ma attenzione, sempre.
Per essere chiari, siamo qui per recuperare queste informazioni sugli estranei che dovrebbero trovarsi nella zona della locanda, probabilmente presso qualche antica rovina. E’ una zona abitata e controllata dai tre soci, quindi non potremo ovviamente fare i padroni a casa degli altri.
Inoltre, abbiamo un altro grosso problema, le scorte Aurian sono terminate e dobbiamo ringraziare Shoki Asahi per la scorta di verdure che ci sta tenendo in vita. Ho quindi allertato alcuni amici a Tamai che ci invieranno a Shiratani, il diciannovesimo giorno di questo mese, un carro pieno di provviste che dovrebbero bastarci almeno per altri due mesi.
Prima di agire a Shiratani discutere su come muoversi sul campo; secondo me non è un problema se dimostriamo di conoscerci tra noi, forse però è il caso di dividerci in gruppi ben costruiti per avere più possibilità di integrarci con gli altri ospiti e poterci muovere più liberamente.
Per ora è tutto! Una cosa sola, non vedo il furenter prana Kasumi, se lo vedete fategli presente che probabilmente il tuttofare della locanda dovrebbe essere un suo parente…”

Lande Esterne, 15mo giorno del nono mese, ciclo 1346

Erano arrivati ad una biforcazione del sentiero. Poco più avanti, sulla destra, aveva inizio una scura distesa di alberi, pini ombrosi e imponenti, che si perdevano in una distesa non troppo ripida, che proseguiva verso il basso.
Il sentiero a sinistra si inerpicava su alcune rocce, verso l’alto.
 
I: “Forse dovremo cominciare a scendere da queste montagne…” – Suggerì Inari, dopo essersi fermata al limitare del bosco.
M: “Credo anch’io, ma vale la pena inviare qualcuno a controllare anche l’altro sentiero” – Rispose il fabbro Mikael.
 
Prima che potesse aggiungere altro, un urlo belluino squarciò la valle. Un ringhio sordo, e gutturale. Sembrava non avere direzione, e riecheggiò nell’aria innaturalmente a lungo.
Nessuno riusciva a muovere un passo, o a reagire, finché l’eco non si spense del tutto.
 
M: “…Da dove..”
L: “Presto! Rifugiamoci nel bosco!” La voce di Lomu scosse tutti dal torpore innaturale della paura. “Qualunque cosa fosse, veniva dal sentiero dietro di noi. Gli alberi sono un riparo molto più sicuro.” Si voltò, guardando i piantoni che avevano sguainato tutti le spade.
L: “… Tutti al riparo degli alberi! Veloci. Ci occorre una retroguardia rapida e con occhi acuti. Ora.. Muoviamoci.”

Lande Esterne, diciassettesimo giorno dell’ottavo mese, ciclo 1346

T: “Certo che se mi avessero detto che nella mia vita avrei percorso così tanta strada per non guadagnare nulla…. di sicuro mi sarei organizzato in altro modo…”
 
Due Natus chiacchierano, poco prima di mettersi a cenare.
 
Y: “Non ti piace viaggiare? secondo me possiamo sfruttare questa cosa per conoscere posti dove poter prendere contatti per affari futuri…sai….sentivo Sidmon che parlava stamattina riguardo a Shiratani….”
 
L’altro Natus lo guarda incuriosito
 
Y: “Quel vecchio Ne Mu Ji sembra che ci faccia un favore a parlare….bisogna sempre cavargliele di bocca le parole….comunque, le mie orecchie funzionano bene e sono riuscito ad ascoltare la conversazione”
 
T: “E smettila con tutti ‘sti preamboli e dimmi cosa hai sentito!”
 
Y: “Diceva che la locanda di Shiratani, che effettivamente non è quella più rinomata di Tamai, è un luogo un po’ più defilato e meno alla vista, ricavata circa due cicli fa da dei vecchi ruderi di costruzioni adibite a non si sa cosa…nemmeno Sidmon lo sapeva. E’ gestita da tre soci, un Natus, un Solitor e un Ne Mu Ji che, a quanto ho capito, è un vecchio amico di Sidmon. Pare che si trovi in un punto piuttosto strategico per raggiungere sia Tir Nan sia i Monti Aeland e che lì si possano fare grandi affari…”
 
T: “Davvero? e che genere di affari?”
 
Y: “Ecco….adesso mi chiedi troppo…però, essendo il Natus, a quanto pare, il socio di maggioranza, credo proprio che noi due potremmo farci un amico e ingrossare il nostro sacchetto di tagi….ma non spargere troppo la voce, meno gente interessata c’è, più tagi potrebbero esserci per noi…”

Lande esterne, settimo giorno dell’ottavo mese, ciclo 1346

G: “… davvero le guide si erano perse?” un mormorio di stupore e disapprovazione scivola tra i presenti, un brusio di dissenso che si volta attorno, cercando dei colpevoli.

F: “Cosa vi posso dire, col fatto che non c’era Isao alla guida a controllare il percorso, si saranno disorientate al primo bivio, e poi con i carri diventava difficile tornare indietro, avranno sperato in un’altra biforcazione.” – Fumiko parla un gruppetto di persone ai carri, sollevando le spalle, mentre si aggiusta il copricapo. Aggiunge poi: “Comunque, c’è un altro valico qua vicino, e potremo scavallare i Picchi per poi ritrovarci nella piana di Shenzhou, poi c’è un bel pezzo di strada da fare, ma sarà più facile essendo una tavola piatta…”

N: “Quindi siamo tornati alla casupola dove avevamo incontrato la prima volta l’Otoku? – dice un Natus, con un brivido, accendendo una lanterna e stringendo la fusciacca gialla attorno alla vita –“

Fumiko annuisce: “Così pare, ma state tranquilli, quell’essere corrotto non esiste più, non c’è nulla di cui temere. Almeno, non da quell’Otoko. Ah a proposito, si dice O T O K O!” Sventola la mano con un sorriso, stringendosi nel poncho di lana. “Vado a vedere come sta quel vecchio brontolone di Isao, chi è di turno controlli i fuochi, non vogliamo sorprese!”

Lande Esterne, primo giorno dell’ottavo mese, ciclo 1346

S: Martti, la radio continua ad essere disturbata, ma ho sentito distintamente il nome “Emmi”, credo sia il caso che proviamo ad intercettare la comunicazione…” – Mentre Siv pronuncia queste parole, Inari si fa largo a passo veloce verso la radio, appoggiata poco distante nei pressi dei giacigli dei Solitor.

M: Vediamo se riesco a fare qualcosa.” risponde secco l’altro. Si avvicina al dispositivo e comincia a ruotare alcune manopole, alla ricerca di un segnale migliore.

R: “… Missione…
prosegue la perlustrazione. I territori Natus…
Proseguire anche sopra il deserto, e le montagne.
Il carburante dovrebbe bastare. Il compito è…
massima importanza. Con ogni mezzo.”

I: “.. sembra la voce di Emmi.  Inari rompe il fruscio indistinto di altre parole confuse.

Il ronzio si interrompe. Una voce maschile subentra nel silenzio attorno al trasmettitore.

R:Emmi, ha affidato…
Il Capitano è al lavoro con…
Cittadella… chiusi… insieme a lui, direttamente ai suoi ordini.

Altri fruscii interrompono la comunicazione, finché la voce femminile non riemerge distintamente.

R: “… Operativa. Ai suoi ordini. Passo e chiudo.”.

Lande Esterne, trentesimo giorno del settimo mese, ciclo 1346  

 S: “Bene, il viaggio procede tranquillo e, come previsto dalle guide, siamo circa a metà strada per arrivare alla locanda di Shiratani. Ora possiamo andare a riposare, le stelle sono alte e ci proteggeranno. I turni di ronda sono stati organizzati, qualcuno ha qualcosa da aggiungere?”

 Sidmon sembra un po’ sbrigativo nel suo discorso ai suoi compagni di viaggio, dopo una cena frugale ma abbastanza piacevole. All’improvviso un Natus alto e sorridente che usa una vanga come bastone per appoggiarsi, fa un passo in avanti.

K: “Sono Kanze della famiglia Mishima, mi conoscete. Responsabile della cambusa e contadino, volevo aggiornarvi. Le scorte, grazie anche agli amici Aurian, dovrebbero bastarci ancora per circa cinquanta giorni, se arriviamo alla locanda tra trenta giorni, è una ottima cosa. Aggiungo che ho ormai finito i semi di verdura da piantare, quindi potremo ottenere ben poco dalle coltivazioni, fino a quando non troveremo altro terreno fertile o qualcuno disposto a venderci roba buona. Ho finito, chi vuole mezzo bicchiere di mitsu novello mi segua!”

Lande Esterne, ventesimo giorno del settimo mese, ciclo 1346

Era sorto da poco il sole sopra la Carovana, le tende venivano disfatte ed i carri preparati per riprendere il viaggio. Due donne in lontananza, scaldate dai primi raggi del sole, si stavano salutando. Due Furenter. Una con un grande fucile in spalla, contrastante la sua bassa statura, mentre l’altra più alta e scattosa. Un cenno, e poi si toccarono spalla contro spalla, portando al petto le braccia incrociate, impugnando le proprie lame. Le fronti si incontrarono, poi la più vecchia delle due la accompagnò verso un fornito gruppo di furenter dai colori scuri. Lo stesso saluto, per ognuno di loro, indicando la ragazza di poco prima. 
Tutti insieme sollevarono le proprie armi al sole, e poi solo una manciata di loro, sei, forse sette, rimasero al fianco di quella più anziana. Uno di quelli si avvicinò alla donna, che osservava il gruppo allontanarsi, imboccando la strada da cui erano venuti il giorno prima. Rimase immobile, in silenzio.

N: “Caro, cosa è successo secondo te?” la voce di Nuala delle Pendici si sollevò, osservando la scena dietro di loro, a circa quaranta passi, scrutando il compagno di una vita.

A: “Non ne sono sicuro, ma ieri ho sentito dire che il Clan della Spira doveva dividersi per non rischiare di renderci un obiettivo ancora più facile da trovare, oltre alle ovvie questioni di cibo. Amura rimane, per ottemperare alla sua promessa.” replicò Angron della Gru.

N: “Ma non da sola” rispose la Ne Mu Ji Nuala

A: “Beh, no, ovviamente no mia cara, non è una sprovveduta, ma ha fatto rimanere il suo erborista migliore, e questo è un gran sollievo per noi… – disse Angron – Sarà da capire cosa ne penseranno gli altri furenter, di questo sviluppo, ma spero che la logica prevalga sulle loro impetuose emozioni…” – aggiunse, in un sospiro.

Lande Esterne, ventesimo giorno del settimo mese, ciclo 1346

La carovana si ferma per la notte, in una radura apparentemente tranquilla. Gli esploratori controllano eventuali tracce sospette, i druida confermano che le loro sensazioni sul luogo sono di assoluta stabilità, non sono presenti elementi di corruzione.
Il Ne Mu Ji Kaidan del fiume Laidir si avvicina con eleganti falcate ad Aranja Fiamma del Crepuscolo. La Furenter sembra assorta in pensieri pesanti e non certo sereni.

K: Posso disturbare, prode guerriera?
A: Non mi state recando alcun tipo di disturbo, Kaidan. Cosa posso fare per voi?
K: Vi chiedo se sia possibile conferire con il natus Isao per una questione molto rilevante, su cui non ho ancora avuto risposta.
A: Isao non sta bene, ma ha condiviso tutte le informazioni utili sia con me che con Sidmon dei fiume Laidir, che ben conoscete. Potete quindi chiedere a me, senza problemi.
K: Avevo suggerito ad Isao di chiedere alla Chinnidh di Tabor di far passare alle altre comunità Ne Mu Ji l’informazione che noi estranei non siamo pericolosi e che abbiamo anzi aiutato. Questo per permetterci di svolgere un viaggio meno periglioso e avere qualche punto di appoggio in più, nel nostro cammino.
A: So che Isao ha fatto presente a Tabor la questione, sono certa che avranno sparso la voce, dato che abbiamo liberato quella zona dai pericoli che la infestavano da cicli. Ci sono sembrati riconoscenti, quindi non vedo perché non ci debbano aiutare. Inoltre, sembra che la Locanda che è nostra meta sia gestita da un caro conoscente di Sidmon, pronto ad accoglierci. Pare che Isao voglia trovare un accordo commerciale per farci passare una sosta in quel luogo che sia serena e, diciamo “poco visibile”. Abbiamo anche la necessità di provviste per il futuro, e probabilmente quello sarà il luogo giusto per recuperarne un po’. Io non sono una esperta di queste cose, ma sicuramente Isao parlerà con gli altri mercanti della carovana per avere supporto, essendo poco in salute ne avrà certamente bisogno. Potete ovviamente spargere la voce su queste informazioni, nella speranza il morale di tutti noi possa migliorare.
K: Grazie, mi bastava sapere che il messaggio fosse partito. Mi avete dato una voce di speranza.

Lande Esterne, 4° giorno del 7mo mese, ciclo 1346

Yume scende dal carro quasi in corsa e attira l’attenzione del resto della carovana. Sembra molto preoccupata mentre si avvicina a Tora, Maaka Lomu e Sidmon e si rivolge all’esperto esploratore Ne Mu Ji…

Y: “Dobbiamo fermare i carri ed accamparci, il prima possibile”

S: Che succede di così urgente?

Y: Isao. Sta sempre peggio, non riesce a dormire, continua a tossire e sputa sangue. E’ pallido e non riesce a nutrirsi, e sta così male da almeno un mese. Ha pure provato a nascondere il suo stato di salute, ovviamente l’ho scoperto.

S: Questa non ci voleva….è stato controllato da un prana?

Y: lui è un prana e pure abilissimo, gli ho insegnato io tutto quello che sa. Non vuole farsi toccare da nessuno e pure con me è stato recalcitrante. Non riesco veramente a capire cosa abbia, ho usato tutti i rimedi che conoscevo, anche come erboristeria, ma nulla. Ogni tipo di guarigione legata al prana non gli procura sollievo se non per pochi minuti.

S: …un Druida? Magari per capire se sia preda di qualche corruz….hai capito, mi spiace.

Y: Si, la natus troppo simpatica, come si chiama? La panettiera, Fumiko. Dice che non sente nulla di strano. Ma ha svolto un controllo veloce.

S: Non ci resta che trovare il primo riparo sicuro, accamparci ed affrontare con la massima attenzione questa situazione. Non possiamo permetterci di perdere tuo marito, ora.

Y: Né ora né mai, farei qualunque cosa per salvarlo!”

Lande Esterne, 27° giorno del sesto mese, ciclo 1346

I cinque conducenti dei carri si ritrovano attorno al fuoco di una notte tranquilla…uno di loro, un pacioso Natus prende la parola.

“Questa è la mappa, quante volte l’abbiamo studiata? Tutto a nord al limitare dei mondi Sibillini, provando a scegliere una strada che non sia così estrema per i nostri carri. Sembra che la locanda di Shiratani sia esattamente tra i territori Ne Mu Ji, Natus e Solitor. Io non la ho mai sentita nominare. Comunque, il tempo di stima, se ripartiamo domani dovrebbe essere di circa altri sessanta giorni, procedendo a ritmo medio e considerando di eventuali ritardi dovuti a fermate di qualche giorno per riposare. Sembra che chi abbia la radio, dovrebbe chiamarsi così, stia provando a contattare la locanda e che uno dei nostri conosca una delle persone che la gestisce. Questo dovrebbe garantirci una buona accoglienza…e nessuna sorpresa.

Bene, credo sia tutto, ora possiamo berci un goccetto e andare a riposare!”

Lande Esterne, 20° giorno del sesto mese, ciclo 1346

S: “Proseguiamo a fatica verso nord, molti di noi sono stanchi e devono riposarsi”

Il Ne Mu Ji sembra molto pratico ma nasconde una punta di amarezza nelle sue parole – “Quel bosco sembra che potrà proteggerci per qualche luna, la squadra di esplorazione è tornata e dice che è la soluzione più sicura”prosegue.

I: “Credo sia finalmente giunto il momento di commemorare i caduti. Non abbiamo il corpo di Maponus, ma possiamo comunque trovare un albero che sia adatto per il Rito Di Ricongiunzione. Avremo certamente qualche suo oggetto a lui caro da poter utilizzare. Per Briidi, chiediamo agli Skald di aiutarci, probabilmente una storia raccontata al crepuscolo sarà così potente da poter evocare il suo ricordo, in modo non sia dimenticata. Erano come noi, erano Estranei.”

Il Natus pallido annuisce e sembra procedere oltre, mentre il Ne Mu Ji ombroso sembra ancora generoso di parole:

S: “Io so cosa vuol dire ora….morire e poi ritornare tra voi. Forse il nostro destino è diverso, forse devo ignorare tutto quello che non riesco a comprendere e andare avanti dritto, insieme a voi tutti.”