Voci di Andor – Huj (Ep. 8)

Jethro, tra il giorno sesto ed il giorno nono dell’undicesimo mese, ciclo 1347

La lista rilasciata dal Dottor Lehmann sembra esatta, sono 21 estranei che arrivano a Jethro su due carri meccanici. Sul terzo viaggia Remus Lehmann insieme ai suoi fedelissimi. Altri cop sono già giunti a Jethro, ma a loro è stato dato l’ordine di non agire nei confronti degli ospiti della base, e di rispettare il passaggio di consegne.

La lista viene resa disponibile a tutti:

Estranei in Asa:
Muiri del Fiume Laidir
-Pita Vento nel Silenzio
-Vorenus Mc’Kinley
-Aroha Fiore di Pietra
-Damla la Languida
-Evren il Quieto
-Jari della Grotta Sari
-Valerius
-Fiona del bosco Miryan
-Hiraku della Famiglia Kuma
-Güneş il Risoluto
-Görkem L’Acuto
-Matui della tribù Pouakai
-Kubi della Famiglia Yumi
-Kan della famiglia Shimei
-Magnus della grotta Reiky
-Syd Efe di Manara
-Lucilla Kobayashi
-Matleena della grotta Yolopukki
-Koi della Famiglia Tonkatsu
-Pita Hahona

E tutti i presenti rispondono ai nomi lì scritti. Sono taciturni ma in salute, non presentano ferite o segni di tortura, almeno in apparenza. Hanno però lo sguardo basso e poca voglia di festeggiare. In attesa di poter riabbracciare i loro cari, vengono messi nel segmento ospedaliero per essere curati e poter riposare in pace.
Sono tutte piccole e dolorose storie che saranno raccontate, ma non oggi.

Non c’è molto tempo.

Dopo un paio di giorni, la carovana degli estranei parte verso il nuovo rifugio. Sembra che il Dottor Lehmann abbia promesso che non saranno seguiti e stanati, perchè la guerra si combatterà in altro tempo ed in altro luogo.
Akira è riuscita a salvare buona parte dei monoliti e soprattutto di Jethro, della sua memoria e informazioni, che se ne andranno con gli estranei.
Solo in pochi conoscono l’ubicazione della nuova casa temporanea che arriverà.
Mentre i carri lasciano Jethro, tutti possono vedere il Dottor Lehmann che prende possesso della base.
La figura inquietante del Dottore si muove tra gli alberi, come se cercasse qualcosa, o qualcuno. Ad un certo punto dà un segnale affermativo ai suoi fedelissimi, e poi la sua mano taglia l’aria, come se volesse dire “ora basta”.
Mentre gli estranei si dirigono a nord ovest di Jethro, in una carovana silente e senza eccessiva fretta, tutti possono vedere le grandi colonne di fuoco e fumo che si innalzano dalla base.
Stanno distruggendo tutto.

Jethro, giorno secondo dell’undicesimo mese, ciclo 1347

Il furenter arriva a Jethro e sembra un pò stanco e nervoso.
Dice di essere Mamau del Cielo Tetro, Arahuta del Clan Sabbia di Vetro, lo stesso di To’chi.
Lo avete già visto, voi estranei, venire a parlamentare qualche giorno prima, anche se probabilmente è stato tutto inutile, vi ha ingannato, ha preso tempo per fare arrivare gli altri alleati da Asa.
Ora però vi è una fragile tregua, dovuta ad un patto. Sarà onorato?
Mamau non sembra lì presente per scusarsi, chi lo ha visto riporta agli altri le sue parole.

Siamo schierati in schieramenti diversi ed opposti. Noi abbiamo le nostre ragioni, io rispetto le vostre ma devo fare in modo che la mia parte abbia la meglio su voi, con qualunque mezzo. Questa è la guerra e questa è la vita.
Sono qui per recuperare gli effetti personali di To’chi, Ho avuto molti contrasti, cicli orsono, con Parola di Guerra, così era chiamato presso il suo clan. So che è morto bene, ed ha scelto come farlo, quindi lo rispetteremo ora.
Ora andremo a cantare e danzare in suo nome. Spero che ora abbia trovato l’equilibrio che ha tanto cercato. E che sia al fianco di Ra e Marama, ora e sempre.

Jethro, giorno 29 del decimo mese, ciclo 1347

La mattina dopo…
Le luci dell’alba si sono accese da poco.
Tutti o quasi ancora riposano, stremati da sette giorni massacranti di battaglie e contrasti.
Gli estranei ne sono usciti forse più uniti di prima.
Ora hanno visto in faccia il nemico.
Ora si sono schierati davanti ad esso.
Ora si è compreso chi muove i fili del burattino.
Tra mille grandi pensieri e l’attesa di un nuovo viaggio, si muove una piccola storia.
Un figura scura ed esile, dal colorito pallido ed emaciato, si muove tra i segmenti.
Si scioglie i capelli, che appaiono più mossi e vivaci del consueto.
Nessuna protezione addosso all’ex Cop, nessuna arma in vista.
Solo un cappotto corto ed uno zaino verde scuro sulla schiena.
Arctos Blair raggiunge la porta che divide il segmento 13 e Jethro dal resto del mondo.
Si guarda un attimo indietro: uno sguardo dolce, un sorriso mesto. China la testa.
E poi oltrepassa la soglia, prendendo a piedi una direzione casuale.
Cammina senza fretta, mentre il vento un po’ si alza, intorno a lui.
La natura è ancora silenziosa, mentre la figura esile si perde, sempre più in lontananza…


Dedicata a Franco Buso

Jethro, Segmento 13, sedicesimo giorno del decimo mese, ciclo 1347

Akira si muove nervosamente davanti alla casa gialla, e poi si ferma davanti ad una figura scura e alta, che tutti chiamano Ben. Si sa che un “Ben” sia morto nell’esplosione nei laboratori di qualche mese fa, quindi molti dicono che questo, sia una sua copia, che ha preso del tutto le sue precedenti funzioni.
Ben si mette in posizione di ascolto, davanti alla sua regens, ma sta zitto e aspetta.

“Ben. Come sta il vecchio Tiberius?”

“Mia Regens. Fisicamente bene, sembra però non ricordare molto il suo passato, ancora. Vive sobriamente e pacificamente, nella stanzetta affidatagli nel segmento 11. E’ sempre gentile, si interessa delle piante del giardino e della salute dei cop. Ogni tanto viene portato qui a fare qualche passeggiata. Se volete lui ricordi, ed in fretta, dobbiamo trovare un modo per velocizzare il processo, magari facendolo parlare con chi prima lo conosceva.”

“Comprendo, Ben. Non è così facile per nessuno di noi. Il suo viso e le sue azioni passate lo accompagnano, anche se lo le ricorda. Mi consulterò con l’Animus Octavia e decideremo cosa fare. La sicurezza della Base?”

“Non potremo tenere questa ubicazione segreta per sempre, mia Regens. Troppe visite, ora i furenter, gli aurian, il senzanome. Consiglio un cambio di mentalità e tattica. Non potremo stare fermi per ancora molto tempo.”

“Ci sto pensando, infatti. Devo coinvolgere gli estranei in alcune scelte urgenti, e lo farò molto presto. Notizie dai solitor in viaggio?”

“Si mia Regens. Non si sa perchè, ma la zona che porta sulle Aeland è piena di Tane ed Arahuta alla ricerca di qualcuno o qualcosa. Temo saranno costretti a tornare indietro ed in fretta. I grandi anziani solitor conoscono questa situazione e stiamo studiando un piano alternativo che contempla il rischio di usare un’ala di ferro, con tutte le conseguenze del caso.”

“Ben, se pensi sia il rischio meno gravoso per noi, agisci. Non ho più avuto notizie di quella furenter estranea che ha deciso di lasciare Jethro. Nalah?”

“Mia Regens, abbiamo portato la furenter in un luogo sicuro, in modo che lei potessi unirsi ad una carovana per raggiungere la locanda di Hiragi e riunirsi ai Tane, come era suo desiderio. Non so se abbia avuto successo.”

“Tutto chiaro, ora andiamo a mangiare, ce lo meritiamo anche noi.”

Sembra che un’accesa discussione stia avvenendo tra i due furenter Amura e Aeon.
Amura: “Non credo sia una buona idea invitare i Tane e gli Arahuta qui, Volto della Notte.”
Aeon: “Io invece non vedo risoluzione migliore, che vengano tutti e che sia il più forte a vincere!”
Amura sospira: “Sì, certo, portiamo i leoni e gli scorpioni dentro la base… Bah, so come la pensi, capisco, ma non concordo. Comunque, per adesso sono stati invitati e sono in arrivo i Punga, i Pouakai e la mia tribù, se non sbaglio.”
“Non sbagli, Vento del Deserto.” Aeon socchiude gli occhi pericolosamente “Sarò curioso di vedere come gli Estranei gestiranno una esiliata tra le loro fila. Chissà cosa ne penseranno le tue vecchie sorelle…”
Amura tenta di ribattere: “Ex esilia-“
Aeon: “Sì certo, e Ra e Marama sono un cactus e una lince. La tregua è finita, dimentichi?”
Amura risponde irritata: “No, ed io non dimentico che tu sei un Tane, e che la tua tribù è tra quelli che ci sta creando più grossi problemi. Vogliamo proseguire questo discorso?”
Aeon sfoggia spada e scudo: “Volentieri.”
Amura: “E sia.”

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C: Magari ti sarà sfuggito… o non ci avrai fatto caso…
V: Ti ripeto per l’ennesima volta: non c’era ieri!
Difficile ignorare la voce che si è alzata di tono di una Cop Aconian, che sta guardando un suo compagno, livida di rabbia, pugni stretti.
Velocemente, l’alterco tra i due attira l’attenzione dei presenti che stanno sistemando delle provviste nei pressi del vecchio capanno. Si precipita anche Kristbjorg che è lì e sta lucidando le armi.
K: Suvvia, che succede? Perché tanta animosità?
In tutta risposta la donna indica verso una scritta sulla staccionata del perimetro, poco prima del recinto esterno, aggiungendo laconica:
V: Quella scritta non c’era ieri, ne sono assolutamente certa.
21mo giorno, 9 mese, 1347
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Jethro, Segmento 13, Ventesimo Giorno del Nono Mese, Ciclo 1347

Il Signor Blair cerca di attirare l’attenzione degli estranei presenti nella casa gialla, che si stanno preparando a pranzare.

“Buongiorno a tutti, si sono sempre io. Vi sembrerà certamente un pò noioso che sia sempre il sottoscritto a darvi le comunicazioni, ma se lo fa la stessa persona, magari le informazioni non corrono il rischio di arrivarvi parziali oppure distorte. E poi sono anche molto simpatico, non negatelo.

Dunque, nessuna nuova da Asa, dalla Cittadella. Staranno dormendo?
Stiamo cercando di tenere a basso profilo la questione del Dottor K, per ora.
Arriveranno, entro due settimane, altre delegazioni di popoli diversi, che parleranno sia con la Regens Akira, sia con estranei esponenti dei diversi pop….insomma, voi.
Penultima notizia, il raccolto qui accanto è dignitoso, quindi avremo cibo per tutti, almeno per un altro mese.
Ultima nuova, sembra abbiate deciso che lo studioso aconian catturato da voi stessi durante una missione esterna, un certo Titus Beck, non debba essere ucciso o altro, quindi lo rimetteremo a lavorare in laboratorio. Sembra sia un eccellente erborista.
Ho finito, buon pranzo a voi che mangerete, io vado a lavorare.
Ah si, il contingente di 100 guerrieri aurian è bloccato nel deserto di Koraka, per ora. Per mille motivi…ne riparleremo di certo. Sempre con me, che adoro questi intimi momenti comunicativi.”

Jethro, Segmento 13, Undicesimo Giorno nel Nono Mese, Ciclo 1347

All’attenzione della Regens Akira

e del gruppo di Estranei stazionati presso la Base Jethro.

Questa lettera vi giungerà al termine di un non semplice viaggio di ritorno e di una lunga discussione con la mia collega e controparte, che in futuro senz’altro conoscerete. Avendo parlato con molti di voi e osservato tutti voi, sia nella relativa tranquillità che nella frenesia del combattimento, le mie conclusioni rimangono le medesime a voi comunicate prima della mia partenza, conclusioni che ora posso dirvi essere confermate dalla mia controparte. L’alleanza fra il vostro gruppo di Estranei e il popolo Ne Mu Ji è sancita. Restano tuttavia da affrontare alcune questioni pratiche sulla vostra affidabilità effettiva, motivo per cui sarà necessario un incontro per discutere di come essa sarà gestita e in quali modi sarà più proficuo aiutarci a vicenda. In concordato con la mia controparte, finché questo non avverrà, ci riserviamo di continuare ad osservare il comportamento e l’atteggiamento del vostro gruppo, come già fatto fino a questo momento. La sfortunata dipartita del Dottor K ha indubbiamente rappresentato un duro colpo per tutti, e vorrei manifestarvi il cordoglio e la preoccupazione miei, della mia controparte e, per estensione, dell’intero popolo Ne Mu Ji, tanto per la gravità dell’avvenimento quanto per i suoi effetti sulla stabilità dei poteri presenti ora sul campo. Confidiamo che la Regens Akira potrà presto subentrare al Dottore nel ruolo che le spetta, e che le guerre fra i popoli cessino presto.

In fede, come sempre,

Rordàn del Fiume Laidir

       Siobhan del Bosco Tullig

Da una missiva arrivata da Tir Nan e letta a tutti dal Signor Blair.

Base Jethro, mattina del 7° giorno del nono mese, ciclo 1347,
davanti alla casa gialla del segmento 13.

Mentre la Regens Akira non si fa per ora vedere, il Signor Blair entra nel refettorio con una radio portatile e cerca di attirare l’attenzione di tutti.

“Abbiamo stabilito una comunicazione sicura con Isao da Hiragi, ha un po’ di cose da dire.”

L’aconian schiaccia un pulsante laterale del piccolo macchinario, e lo appoggia su uno dei tavoli, mentre intorno a lui si fa un certo silenzio collettivo, e dalla scatolina nera gracchia la voce di Isao:
“Salve a tutti, sono ancora vivo qui a Hiragi. Lieto che Keiji, Aoi e Yazar siano arrivati sani a Jethro, e pure la figlia di Fumiko. Meno lieto per le perdite di Sidmon, Aranja e le altre degli ultimi giorni. (pausa) So che vi è arrivato un “pacco”, abbiamo scoperto fosse quel vecchio signore aconian con cui certamente avrete parlato. Grazie ai tagi di Shoki Asahi, siamo riusciti a recuperarlo prima che finisse nelle mani sbagliate. Può essere una grande risorsa, vedrete voi.
Riguardo la scomparsa del Dottore, a parte l’enorme sorpresa, vi invito a non giocare troppo con la vita, è evidente che anche noi estranei possiamo morire. La cosa importante è che decidiate se e come far girare questa informazione della sua morte, perché potrebbe modificare molte situazioni politiche, anche in peggio. Qui per ora non si sa ancora nulla.
In ultima, per l’alleanza tra Natus e coloro che ora comandano in Asa, avrei una idea per riuscirla a controllare e direzionare tale alleanza, ora gestita dal giovane ed ambizioso Jagi Asahi, che odia gli estranei e vuole solo accumulare potere e tagi. La mia idea coinvolge anche lui e la sua famiglia, ma è molto estrema, dovrò quindi parlarne con Shoki.
In ultima, se in Asa si venisse a sapere secondo me del Dottor K, gli ultimi estranei presenti lì potrebbero rischiare duramente la vita, quindi dobbiamo trovare un modo, creativo ma efficiente, di portarli fuori da lì il prima possibile.
Ora vado, sapete come farmi arrivare messaggi, ma siate cauti. Isao.”